Diventare genitori ai tempi del COVID-19

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Come stanno affrontando il diventare genitori ai tempi del COVID-19 le coppie di oggi? Quali ripercussioni psicologiche può avere questo periodo così delicato? La gravidanza costituisce di per sé un momento particolare della vita della coppia.

La donna, nel diventare mamma, deve confrontarsi contemporaneamente con trasformazioni fisiche ed emotive e con l’assunzione del ruolo materno, processo che implica responsabilità, timori e forte senso di vulnerabilità. Questi cambiamenti presuppongono una forte capacità di adattamento.

In questo periodo di pandemia globale, la gestione delle emozioni diviene ancor più complessa se i nostri punti di riferimento sono distanti, se ci troviamo a combattere contro un nemico invisibile che ancora non conosciamo bene.

Ciò che rende ancora più difficile portare avanti una gravidanza durante il lockdown è l’incapacità di prevedere tutto e l’impossibilità di avere controllo e certezze sugli esiti futuri.

Sicuramente la quarantena sta aumentando il senso di solitudine e di incertezza, amplificando in tal senso i vissuti di ansia e paura (se dovessi contrarre il virus? se trametto stress al feto?), rabbia, (proprio ora doveva accadere?), senso di colpa (che futuro posso offrire a mio figlio?).

A tal proposito, fondamentale è affidarsi alle evidenze scientifiche: non esistono attualmente, risposte chiare per quanto riguarda una trasmissione verticale del virus SARS-COV-2. Nei casi di donne in gravidanza e neonati nati da madri con sintomatologia clinica da COVID-19 (febbre ≥ 37,5°C e brividi, tosse e mal di gola, difficoltà respiratorie, perdita o diminuzione dell’olfatto, perdita o alterazione del gusto) descritti in letteratura fino ad ora il virus non è stato rilevato nel liquido amniotico o nel sangue neonatale, nemmeno nel latte materno raccolto dopo la prima poppata (colostro) delle donne affette.

Che ruolo possono avere gli psicologi?

Innanzitutto ricorda, è molto importante accogliere e verbalizzare le emozioni senza giudizio. Potrebbe essere necessario rivedere il tuo piano rispetto alla gravidanza, al parto e al dopo parto, riflettendo sulle differenze che potrebbero emergere tra realtà ed aspettative. Tuttavia è opportuno riconoscere quando lo stress è eccessivo e agire in tal senso per gestirlo al meglio.

In generale i quadri clinici che più̀ frequentemente si riscontrano nel periodo gravidico sono i disturbi d’ansia e i disturbi dell’umore con i primi che si rilevano in circa il doppio dei casi rispetto ai secondi (Brockington et al., 2006).

Da qui l’importanza di rivolgersi a uno psicologo per essere maggiormente supportati in questa fase del ciclo di vita, allo scopo di ridurre la vulnerabilità sia della donna in dolce attesa che della coppia genitoriale, prevenendo il tal senso il rischio di sviluppare psicopatologie a breve e a lungo termine.

Futuri genitori non abbattetevi!

Nel post parto, la possibilità di avere giorni in cui con grande probabilità nessuno potrà venire a trovarvi, può essere letta come un’opportunità: per avere più tempo per voi e il vostro bambino, per riposarvi e conoscere i suoi ritmi senza distrazioni e senza obblighi sociali (come spesso avviene dopo la nascita, con continue visite da parte di parenti e amici).

Siete diventati finalmente una famiglia!

Ricorda, il tuo bambino percepisce le emozioni che stai vivendo, il momento della nascita è un’esperienza potente anche per lui. Cercate di sintonizzarvi con il vostro bambino, vivendo appieno tutte le sfumature di un’esperienza incredibile come questa.
Dott.ssa Ilaria Angeretti – Psicologa perinatale

BIBLIOGRAFIA
Brockington IF, Macdonald E, Wainscott G. Anxiety, obsessions and morbid preoccupations in pregnan- cy and the puerperium. Arch Womens Ment Health 2006; 9:253-63.
http://mippe.it/
http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioFaqNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=228&gclid=Cj0KCQjw1Iv0BRDaARIsAGTWD1vIBAI6FacDQXvn41Qz-dv6-FJb-6RX50IO441NMcQnBx0ySN83mNcaAtJUEALw_wcB#1.


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