La pandemia di COVID-19 ha scombussolato le vite di tutto il mondo. L’unica cosa certa è che tutti, a un grado diverso, siamo stati costretti a tollerare un livello insolito di incertezza, che spesso, si sa, non ci fa stare molto bene. Ciò diventa particolarmente vero per bambini e ragazzi, i quali si ritrovano nel loro cammino di crescita con meno strumenti degli adulti per far fronte a tutti questi cambiamenti.
Proviamo ad entrare un po’ più nel dettaglio. Secondo Erikson, uno psicoanalista famoso per aver individuato 8 fasi dello sviluppo, un sano adattamento e un positivo sviluppo della propria personalità sarebbe dato dall’aver affrontato efficacemente la “crisi” di ciascuna fase.
0-1 anno) Nella prima fase di vita è fondamentale per il neonato sviluppare fiducia verso i propri genitori, che diventerà poi una fiducia verso il mondo esterno e un saper tollerare l’ignoto e l’incertezza. Il COVID-19 non pone direttamente delle minacce ai bambini di quest’età, ma può intaccare la relazione con il bambino qualora il genitore sia fortemente afflitto dall’ansia che la pandemia ha portato per il presente e il futuro.
1-3 anni) Nella prima infanzia la sfida che investe il bambino riguarda l’autonomia. Dovrà infatti divenire capace di bilanciare i propri desideri con le regole imposte dai genitori. Ciò può diventare un problema se pensiamo alla nostra situazione attuale: non tanto per la complessità delle azioni che vengono richieste (che i bambini potrebbero faticare a comprendere), quanto invece i continui cambiamenti rispetto a ciò che è permesso e cosa non lo è (e che avvengono dall’oggi al domani con i DPCM).
3-6 anni) Durante questa età il bambino è animato da una forte curiosità, che lo spingerà ad esplorare il mondo e a far nascere le prime amicizie. La sua esuberanza lo porterà spesso ad essere rimproverato dai genitori, andando così ad interiorizzare un sistema di regole, che sarà alla base del senso di colpa. La nascita di un sistema troppo rigido però, a cui la pandemia potrebbe contribuire con tutti i suoi divieti, avrebbe delle ripercussioni negative sullo sviluppo.
6-12 anni) Con l’ingresso nella scuola possiamo individuare due temi che rimarranno molto importanti: l’acquisizione di abilità sempre più complesse, come lo scrivere e il contare, e il confronto con i pari. Lo sviluppo sociale è ovviamente una parte fondamentale nello sviluppo e nella nostra vita, ed è questo che probabilmente, più di tutto, è stato danneggiata dall’emergenza COVID-19. La distanza fisica e l’uso della mascherina, che non permette di vedere le espressioni facciali, ci danno l’idea di quanto possa essere difficile sviluppare quest’area.
12-20 anni) Durante l’adolescenza si continua a sviluppare la competenza sociale dei ragazzi, che inizieranno inoltre a sperimentare le prime relazioni romantiche. Nonostante la tecnologia, anche quest’area è ovviamente colpita dalla pandemia, in quanto l’aspetto corporeo (importantissimo per tutti, ma soprattutto per i giovani) viene messo in secondo piano. Oltre a ciò vanno aggiunte le preoccupazioni che l’altro possa essere infetto, arrivando magari a rinunciare ad una potenziale relazione fondamentale. L’istruzione è finalizzata all’entrata nel mondo del lavoro, ma quali opportunità ci sono per colpa di questa pandemia?
Come possono far fronte i bambini alle difficoltà derivate dalla pandemia? Di sicuro una presenza sicura e delle spiegazioni chiare da parte dei genitori sono indispensabili, ma può essere anche importante avvalersi di un esperto in caso queste fasi critiche siano fonte di troppa sofferenza.
Dott.ssa Gabriella Calvi
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